Forse non lo sapete, ma a Torino esiste uno degli alberghi più antichi d’Italia.
È il San Giors, situato tra le vie che animano il Gran Balon (il mercato dell’antiquariato torinese) o meglio nella Porta Pila cantata da Gipo Farassino.
Il San Gios è una locanda che si narra esistesse già nel 1300.
Fuori, il ciottolato di via Borgo Dora, con alle spalle il brulicare di persone che affollano un quartiere che sta cercando di riqualificarsi grazie anche a recenti progetti come il Mercato Centrale.
A segnalare la presenza del San Giors, una grande insegna d’epoca, bellissima su quest’angolo di Torino che sembra davvero essersi fermato nel tempo.
Le fortune dell’albergo e del ristorante annesso sono state alterne, finché qualche anno fa è stato preso in mano dall’attuale gestione, con l’obiettivo di continuare a farne un punto di riferimento per la tradizione gastronomica piemontese, ma con un tocco di estro e creatività.
È verso questa via che porta la cucina dello chef Manolo Murroni, di origini sarde, che oggi firma un menu interessante, corposo, dove ai grandi classici della tradizione si alternano piatti più personali con la sua mano che prende il sopravvento.
Ad esempio, nel menu primaverile-estivo troviamo, tra i classici:
vitello tonnato alla maniera antica
bagna caoda classica con verdure di stagione
e tra le “proposte dello chef”:
crudo di tonno su crema al cioccolato, quenelle di foie gras, crunch al pane carasau e salsa al moscato passito
filetto di triglia alla mediterranea su crumble al cappero con pomodorini confit agli agrumi e polvere di taggiasche
guance di pescatrice bardate con verdure di tsagione, con la salsa del loro fegato
anche i primi piatti si dividono nei classici:
risotto al peperone con salsa d’acciughe e rana brasata
rajarin al ragù di fegatini di pollo con cacao e fiori di camomilla disidratati
e nelle proposte dello chef:
conchiglioni gratinati ripieni di ragù di gamberi rosa di Portonovo sulla loro bisque
lasagna alle melanzane e datterino, gratinata con ricotta di seirass, con crema al basilico
stesso discorso per i secondi, dove sui classici regna:
bollito misto con contorno di purè di patate, spinaci al burro e sette salse tradizionali
mentre tra le proposte dello chef troviamo:
capitone glassato al vino Langhe Doc con pan di Spagna al topinambur
filetto in crema di favette aromatizzato al dragoncello
stinco di maiale disossato con chutney di ciliegie
dentice al forno su crumble al sesamo profumato agli agrumi, con acqua di pomodoro e olio al basilico
L’ambiente è davvero interessante, fuori dagli standard a cui ormai siamo tutti un po’ abituati e fa molto “Torino d’una volta”, tra legni e pezzi d’arte che ripercorrono la storia della città e dei suoi protagonisti.
Nell’albergo (tre stelle) ci sono tredici camere che, proprio come impone l’atmosfera di una volta, sono senza televisione e senza telefono.
C’è anche la colazione a buffet aperta al pubblico, con torte e dolci preparati in casa, al costo di 8 euro a persona.
Il San Giors si trova in via Borgo Dora 3, Torino. Sito web: www.sangiors.it
E’ aperto dal martedì alla domenica dalle 12.30 alle 14.30 e dalle 19.30 alle 22.30.