Visitare Langhe e Roero senza concedersi qualche ottima cena, accompagnata dal vino locale, è davvero un delitto.

Si concentrano da queste parti, infatti, la maggior parte dei ristoranti stellati che contribuiscono a fare del Piemonte la seconda regione più stellata d’Italia (dopo la Lombardia).

Facile mangiare bene (anzi benissimo), dunque, quando si viene nei dintorni di Alba o di Bra.

Un po’ più difficile farlo a prezzi abbordabili. Per fortuna, molti ristoranti stellati, qui come altrove, hanno deciso di ampliare la propria clientela, aprendo delle “succursali” dei loro locali stellati dove proporre una formula da bistrot o da osteria.

È quello che succede, ad esempio, alla Piola di Piazza Duomo (che vi abbiamo raccontato tempo fa), costola del tristellato piemontese di Enrico Crippa.

Un’operazione simile è quella messa in atto presso l’Enoteca Regionale del Roero di Canale, uno di quei posti che non si può non visitare se si è alla ricerca di un po’ di shopping enogastronoico di qualità.

Si varca la porta di un cancello in ferro battuto che riporta lo stemma della casata dei Roero e ci si trova, sulla destra, l’ingresso di questa “bottega” (non si può definirla “solo” un’enoteca) che raccoglie tutti i migliori vini della zona, e diverse “galuperie” (“golosità”, come direbbero i piemontesi) locali.

Al piano di sopra di questo spazio, c’è da lunghissimo tempo la cucina stellata di Davide Palluda, a lungo considerato un giovane prodigio della cucina di territorio e dal 2000 uno degli stellati Michelin più amati del Piemonte.

Il suo Ristorante all’Enoteca è certamente una meta che qualsiasi buon gourmet dovrebbe visitare almeno una volta della vita, anche se certamente non è una tavola dove ci si può sedere tutti i giorni.

Decisamente più abbordabile è invece l’operazione “pop” firmata da Davide Palluda, che trova spazio al piano di sotto del suo Ristorante, nel cortile del palazzo: è l’Osteria dell’Enoteca, un’elegante trattoria tipicamente piemontese, dove assaggiare i migliori prodotti della zona.

L’ambiente è curato, e alle pareti fanno bella mostra di sé i vini del territorio, a cominciare naturalmente dal Roero Arneis.

Alla lavagna viene scritto il menu, che cambia stagionalmente, anche se conserva sempre alcuni piatti immancabili in un menu piemontese. L’intera proposta scritta alla lavagna (antipasto, primo, secondo e dolce) costa 32 euro, ma si può anche ordinare alla carta, scegliendo tra cose buonissime come:

vitello tonnato
coscia battuta al coltello
peperoni al forno e acciughe del Cantabrico
crocchette di baccalà mantecato e cipolla rossa in agrodolce

tra gli antipasti, che vale la pena di assaggiare tutti scegliendo il piatto misto, un abbondante mix di tapas piemontesi.
Si può proseguire poi con:

ravioli di cardi su crema di acciughe e olio di nocciola
gnocchi di patate al ragù di salsiccia
plin al sugo d’arrosto
maialino da latte croccante
vitella all’Arneis e verdure di stagione
baccalà, ceci, mandorle e rosmarino

E chiudere in dolcezza con:

Monte Bianco
Tiramisù cioccolato e amaretti
Tarte tatin di mele rosse di Cuneo, gelato alla crema
Torta di nocciole e zabajone freddo
Sorbetto e gelato

Per quanto riguarda il vino, non potete fare altro che lasciarvi consigliare e abbandonare ogni inibizione: siete nel cuore del Roero, non potrete che stare bene.