aggiornamento a novembre 2021
Mercato Centrale ha la sua grande novità: lo chef Davide Scabin che ora troverete nelle cucine (a vista) del grande ristorante situato proprio al centro del piano terra: Scabin QB (Quanto Basta).
Il termine, che solitamente si utilizza per definire la quantità di un ingrediente da aggiungere al necessario, a proprio piacimento, per lo chef torinese diventa lo strumento di misura per i suoi piatti.
Nella cucina di Scabin QB non esistono menu fisso e ricette predefinite, è lo chef stesso a decidere ogni giorno cosa preparare in base alle materie prime disponibili e all’ispirazione del momento.
La cena è sempre legata a un tema, che cambia di settimana in settimana: si sviluppa da una portata fissa, obbligatoria, alla quale abbinarne altre tre (una per ogni tipologia: un primo, un secondo, un contorno e un dolce).
E’ obbligatoria la prenotazione per la cena.
Dal 23 giugno, inoltre, ci sono tre nuove botteghe:
…arrivano dal Giappone ma prendono le materie prime da produttori locali per offrire un prodotto fresco e di alta qualità il ramen, i gyōza (ravioli giapponesi) e altre specialità della bottega “Il ramen e i gyōza” (una delle più gettonate, c’è sempre la coda ma ne vale la pena!).
Akira Yoshida, ex giocatore di calcio dalla lunga carriera in Italia, ha voluto offrire al suo paese d’adozione un punto di vista inedito sulla cultura gastronomica nipponica e, dopo Mercato Centrale Roma, è pronto a conquistare anche il pubblico torinese.
Il ramen è uno street food molto semplice e informale, a base di tagliatelle di frumento servite in brodo caldo di carne e/o pesce e insaporito con soia o miso, in genere arricchito con varie guarnizioni come chashu (carne di maiale marinata), alghe nori, uova marinate in salsa di soia e altri ortaggi asiatici.
Disponibile anche con una versione più fresca, ideale per l’estate, il ramen di Akira si può definire casalingo, artigianale e tradizionale, perché propone pasta rigorosamente fatta in casa e una zuppa cotta per ben 10 ore, in modo da estrarre dalle ossa del maiale tutte quelle proprietà organolettiche che rendono il suo ramen eccellente.
Dal Giappone al Perù, l’altra novità dal mondo arriva con Cristopher Abarca Suarez e la sua bottega Le specialità peruviane.
Un vero e proprio viaggio di gusto, che tocca tutte le regioni di questo meraviglioso Paese: dalla costa, sul mare, alla selva, nella foresta Amazzonica, passando per la sierra, sulle Ande.
La cucina peruviana ha alle spalle una storia millenaria, ricca di sapori e colori, sempre gustosa e variegata. “Kay” è la parola che nella lingua Quechua, che fu anche la lingua ufficiale dell’impero Inca, definisce l’essenza ed è la parola da cui ha preso forma il progetto di due giovani di origini peruviane, che hanno voluto mettere in risalto la tradizione, rivisitandola in chiave moderna, riuscendo nell’impresa di avvicinarla al palato locale, ma senza mai perdere di identità.
Il prodotto più rappresentativo della bottega sono le empanadas, preparate con ingredienti sia locali che di importazione peruviana, tutti accuratamente selezionati per garantire la massima qualità.
La terza new entry tra le botteghe di Mercato Centrale Torino dà voce al territorio cuneese ed è dedicata a due alimenti dalla storia millenaria, così antica da non poter risalire con certezza a quando tutto abbia avuto inizio: lo yogurt e il formaggio.
Si chiama FaMù, un nome che ricorda il verso della mucca per dare l’idea della freschezza e della bontà del latte e nasce nel 2007 dallo spirito imprenditoriale del cuneese Paolo Lopatriello – laurea in Economia Aziendale a Torino e tanto amore per il suo territorio.
Il progetto di Paolo è stato segnato dall’incontro con la cooperativa sociale I tesori della terra, azienda biologica che ha dato vita alla prima eco-stalla in Italia. Il marchio ha preso forma e, dalle vendite porta a porta, ha iniziato ad espandersi e oggi coinvolge anche Marco, fratello di Paolo.
Insieme hanno dato vita all’omonimo bistrò di Cuneo, che mette al centro la freschezza e l’autenticità dei prodotti caseari. Con “Lo yogurt e i formaggi”, Famù inaugura a Mercato Centrale Torino la sua bottega di bontà realizzate da produttori selezionati: dallo yogurt naturale e alla frutta ai formaggi freschi, come la linea di robiole tutte a latte crudo, fino agli stagionati passando dalle paste filate con la mozzarella di bufala prodotta con latte di bufale cuneesi.
Non mancheranno piatti come il Tumin Burger (tomino avvolto nello speck, su letto di radicchio e miele), il Vulcano di Melle (un panino scavato all’interno del quale viene versata una fonduta di Tumin del Mel), la Croc Monsù (versione piemontese della Croque Monsieur), taglieri di formaggi biologici, raclette, tomini fritti e altre golosità.
COS’E’ MERCATO CENTRALE
Un format molto innovativo nato da un’idea di Umberto Montano, imprenditore della ristorazione che ha saputo codificare un modo nuovo di parlare di cibo facendo della semplicità il suo punto di forza.
Partito da Firenze nello storico mercato di San Lorenzo nel 2014, ha poi aperto a Roma in Stazione Termini.
LE BOTTEGHE DI MERCATO CENTRALE
Al piano terra ci sono gli artigiani e le loro botteghe dove si possono gustare le specialità del territorio piemontese e delle regioni italiane.
La parte centrale dell’immensa area è occupata dal bar e da un pub dove potete ordinare da bere accomodandovi su uno dei tanti tavoli a disposizione.
Entrando, a sinistra, trovate subito la golosissima pasticceria siciliana di Carmelo Pannocchietti con prodotti freschissimi preparati sul momento:
cannoli riempiti al momento con ricotta fresca, cassata, granite e brioche ma anche le specialità salate: arancini, calzone fritto, caponata, panelle.
Qui si seguono fedelmente le ricette originarie, per preservare i valori nutrizionali delle materie prime. Pistacchio di Bronte, cioccolato di Modica, pasta di mandorle, verrete catturati dai profumi!
Sulla sinistra, invece, sempre all’ingresso, c’è la panetteria di Raffaele D’Errico, indubbiamente tra delle proposte migliori, in termini di panificazione, a Torino.
Pane preparato ogni giorno col lievito madre ed un impasto ad ad alta idratazione: baguette, pane alle noci, grissini alle olive, fantastici cornetti ed una pizza in teglia davvero divina!
Veniamo alle Botteghe ed alla proposta gastronomica.
Proseguiamo con l’elenco delle principali Botteghe:
Il Tartufo di Luciano Savini e Aurelio Barbero
La Carne Piemontese di Marco Martini
I Formaggi e i Salumi di Beppe Giovalee
Il Mulino di Mattia Giardini e Alberto Iossetti (Viva la Farina)
La Pizza di Marco Ferro
La Fata Verde di Marcello Trentini
Trapizzino di Stefano Callegari: con i sui ripieni golosissimi.
Ecco i principali (4 euro): pollo alla cacciatora in bianco come si fa a Roma; polpetta al sugo con solo carne di manzo; parmigiana di melanzane al forno, lingua in salsa verde, broccoli con pecorino.
E ancora:
Il Gelato di Alberto Marchetti
Il Girarrosto di Alessandro Baronti
Le Specialità Siciliane di Carmelo Pannocchietti
Il Fritto di Martino Bellincampi
L’Enoteca di Luca Boccoli
Il Pane di Raffaele D’Errico
La Pasta Fresca di Egidio Michelis
Il Pesce di Valerio Lo Russo
I Formaggi di Beppino Occelli
La Carne e i Salumi Toscani della famiglia Savigni
L’Hamburger Di Chianina di Enrico Lagorio
IL FORMAT MERCATO CENTRALE
Posizionato in pieno centro cittadino, Mercato Centrale di Porta Palazzo partecipa a pieno titolo al grande progetto di riqualificazione del popolare quartiere che la città intende mettere in atto.
L’idea segue tre pilastri fondamentali:
–la centralità degli artigiani con la loro capacità di produzione, preparazione, vendita e somministrazione dei loro prodotti locali
–il legame e lo scambio con il quartiere e la città nell’ottica di una rigenerazione urbana
–la creazione di eventi che trasformano ogni mercato in luogo di destinazione in un continuo dialogo con il tessuto cittadino.
È così che ciascun Mercato in ciascuna città diviene un luogo unico.
Ciascun Mercato si sviluppa, infatti, per dare risalto alle caratteristiche dello spazio che occupa e alle tradizioni del territorio con cui dialoga, senza mai snaturare i capisaldi del format.
L’area di Torino è distribuita su 3 livelli, ed occupa 4.500 mq.
Ci sono anche una torrefazione ed un mulino per creare il pane di Porta Palazzo.