Vi siete mai chiesti quale sia la storia degli spaghetti?
Tutti o quasi, pensano siano nati da noi. Vero? Invece non è proprio così… proviamo ad approfondire insieme..
La tradizione italiana mette il proprio marchio di fabbrica su tante prelibatezze culinarie, ma sugli spaghetti le strade si dividono.
Alcuni raccontano che la ricetta sia del tutto autoctona, altri che sia giunta dall’Oriente insieme a Marco Polo e che abbia origini cinesi o persiane.
L’antica Roma c’entra qualcosa..
Secondo la tradizione italiana, la pasta dalla caratteristica forma sottile e allungata sarebbe “nata e cresciuta” nel nostro Paese.
Sembra che gli antichi romani consumassero una sorta di schiacciata molto simile al nostro composto fatto di acqua e farina.
Le ricette? Sono sopravvissute grazie a un antichissimo trattato noto con il nome di De re coquinaria.
È solo molto più tardi, due secoli prima dell’anno 1000, che si diffuse il termine “maccheronari” per indicare i venditori di una pasta lunga e cilindrica, probabilmente gli antenati dei nostri spaghetti.
La storia degli spaghetti ci porta in Oriente: spaghetti di 4.000 anni fa
In realtà, approfondendo meglio, scopriamo che in un sito archeologico cinese sono stati portati alla luce resti di un piatto di pasta molto simile ai nostri spaghetti, vecchi di quasi 4000 anni.
Questa recente scoperta confermerebbe l’ipotesi della paternità cinese di questa pasta, importata in Italia dopo il viaggio in Oriente di Marco Polo, nel 1292.
Un’altra tradizione racconta che il viaggiatore veneziano avrebbe consumato questo piatto in Iran.
Il nome della pasta? “Spahi”, traduzione persiana di “soldati”, un nome molto buffo che retrodaterebbe la ricetta al VI secolo a. C., quando il figlio del Sultano di Bahawalpur chiamo così quegli strani frammenti di pasta scartati dalle lavorazioni delle cucine.
Dopo essere stati essiccati al sole, agli occhi del nobile bambino sembravano rigidi e dritti, proprio come i soldati dell’esercito persiano.
Spaghetti: anche l’Arabia entra in gioco…
Infine, il geografo arabo Al Idrisi nel 1154 parla di itrya, “focaccia fine tagliata a strisce”, prodotta vicino a Palermo e da lì esportata in tutto il bacino Mediterraneo.
In Sicilia il termine è rimasto nel dialettale trija.
Arabi, Persiani, Cinesi…le origini sono incerte o molteplici, ma gli Italiani sono diventati i più bravi a produrre e cucinare gli spaghetti a livello mondiale.
Nessuno ha ancora una risposta certa, definitiva e soprattutto condivisa da tutti.
La sola certezza è che nel nostro Paese ne abbiamo fatto un simbolo ed abbiamo creato un’infinita varietà di ricette e modi per cucinarla:
dai classici al sugo di pomodoro a quelli con le polpette, molto amati dagli Americani.
E la pasta è sempre la pasta. Ce ne accorgiamo tutti, quando dopo un lungo viaggio all’estero, torniamo a casa e la prima cosa che ci viene in mente è: mangiarsi un bel piatto si “spaghi” al dente e cucinati come Dio comanda! All’italiana!
Buona pasta a tutti..