Passeggiando in una zona elegante di Torino, fatta di uffici di alto livello e portici con vetrine bellissime, ci si imbatte nel piccolo ingresso di un nuovo ristorante, che è andato a sostituire quello precedente con una proposta vegetariana e bio, Verdegusto.
È Cornoler, un locale dal nome friulano e dall’insegna un po’ austera, che dietro l’ingresso nasconde un piccolo gioiello, fatto di arredamento di design e cura nei piatti.
Cornoler, in dialetto friulano, è il corniolo, quell’albero da frutto spontaneo che, per i proprietari, rappresenta tenacia, determinazione e passione, oltre che attaccamento alle radici e alla terra d’origine.
Da Cornoler infatti non si mangia friulano, ma il Friuli (regione d’origine del titolare, Paolo Zambon) è molto presente nella scelta delle materie prime, nelle preparazioni e in alcune delle proposte fatte.
In una contaminazione praticamente inedita, lo spirito friulano si mescola con quello partenopeo, frutto delle origini dello chef Giovanni Balzo, che arriva dai fornelli del Bistrot Cannavacciuolo.
MENU
Il menu dunque ha proposte con sapori che vanno da Nord a Sud, e ricette interessanti e raffinate.
Tra gli antipasti, ad esempio, troviamo:
Triglia, mais e salsa dashi
Tarte-tatin di porri e foie gras
Cruda, barbabietola, caprino e nocciole
Poi, tra i primi:
Pasta mista ceci e vongole veraci
Riso, zucca, amaretti e birra alle castagne
Cappellacci cacio&pepe,animelle e tartufo nero
Il menu dei secondi propone:
Anatra, broccoli e scampo
Baccalà e peperoni arrosto
Manzetta, cavolo viola e scalogno
Infine ci sono i dolci:
Pera, mandorla e caramello salato
Babà, genepy e cioccolato
Carota, zenzero e olivello spinoso
Il tocco finale, poi, è il caffè fatto con la moka, che dà sempre una piacevole sensazione di casa.
L’ambiente è davvero sorprendente: una volta oltrepassata la piccola porta d’ingresso si entra in un elegantissimo spazio, un po’ stile american bar, fatto di poltroncine di velluto rosso e pavimenti in pietra dal sapore vintage.
Tutto è curato, nessun dettaglio è lasciato al caso e la sala è gestita in maniera impeccabile dallo stesso proprietario, Paolo Zambon.
Una proposta interessante, a cui si aggiunge una formula pranzo che è perfetta per provare la cucina (un primo+un dessert+ caffè e acqua 20 euro).