Siamo nel primo sushi japanese restaurant di Milano che ha ricevuto la stella Michelin.
Locale che esiste da anni, io lo frequentavo già prima che ricevesse onori e riconoscimenti e devo dire
che ero convinto, già allora che fosse una delle migliori proposte di cucina nipponica in città.
Vediamo, però, come si è trasformato adesso e perché mi sento di consigliarlo “al mio migliore amico” e quindi a voi lettori del blog che mi seguite (in pieno stile Tiportoalristorante food experience, come ho già ampiamente spiegato).
I locali sono stati migliorati ed impreziositi. Arredamento molto sobrio, stile “minimal” e monocromatico.
Pochi tavoli e ben disposti, tutti intorno al grande bancone centrale a vista, dove si preparano le specialità crude sotto la guida del Maestro Haruo Ichikawai.
All’ingresso, invece, la grande vetrata che si affaccia sulle cucine, capitanate dallo Chef Biasoni, ampie, luminose, pulite, uno spettacolo da fermarsi ad osservare.
Veniamo alla sostanza, però.
Diciamolo subito. Qui non troverete solo sushi.
Sicuramente l’offerta di nigiri, sashimi e roll creativi è ampissima
(ci è saltata all’occhio la ventresca di tonno accompagnata con il foie gras, i sushi nigiri
di branzino con lime e capperi di pantelleria, oppure il nigiri di astice con con salsa all’acqua di pomodoro e caviale Kaluga)
ma potrete sbizzarrirvi con piatti della tradizione, tutti rigorosamente rivisitati, davvero molto buoni e unici!
Ecco allora il chirashi di ventresca di tonno con cipollina cetriolo wasabi e crescione.
Intensissimo. Equilibrato tuttavia. Il tonno esce bene ma é esaltato dal wasabi e della cipollina .
Un piatto che ti servono con un cucchiaio perché va mangiato con un cucchiaio, meno male!
E poi il rombo preparato con cavolfiori in varie consistenze e colorati
un gelee di vongole e kombu e una salsa profumata di vongole e sansho
ed ancora il filettino di triglia scottato ed insaporito con gelatina di limone allo zenzero ed una deliziosa salsa al Jalapeno, quindi leggermente piccante.
Qui anche un semplice Yaki Soba (il piatto meno costoso che abbiamo voluto provare, per capire se la qualità abbraccia tutta l’offerta), spaghetti al salto con verdure calamari e pesce bianco, sono deliziosi ed equilibrati.

Il pesce c’è ed in abbondanza, non si perde, gli ingredienti sono ben accostati.
Non ultima la proposta di dolci che normalmente non è ampissima, per lo meno in un ristorante giapponese in Italia.
Da Iyo, invece, c’è grande cura anche per la pasticceria e l’offerta di dolci.
In questo caso abbiamo scelto, volutamente, un altro piatto che normalmente non viene fatto in casa ed è pessimo. Il gelato!
Mai ordinarlo in un giapponese! Ti portano, se ti va bene, quello industriale aromatizzato al wasabi o al the verde. Un icubo!
Abbiamo quindi fatto la prova del Nove! Mi porta un gelato? Lo fate voi?
Risposta si, certamente.
Ordino il gelato alla banana ed ecco cosa mi portano! Lascio giudicare a voi! Una delizia!

Conto molto salato. Mi raccomando. Noi vi abbiamo avvisati!
Rispetto al Iyo che conoscevo io, circa 5 anni fa, prima della stella e dei numerosi riconoscimenti,
l’aumento c’è stato e ve ne accorgerete quando passerete in cassa.
Locale per grandi occasioni ma vale la pena, una volta, provare
un sushi stellato!