Alzi la mano chi è mai stato in un ristorante giapponese, in Italia, frequentato prevalentemente da giapponesi. A noi non è mai capitato…
… E quanti ristoranti giapponesi ci sono a Milano?
Oltre mille! Incredibile vero!
L’offerta in città è amplissima, il livello medio è molto basso anche perché la richiesta è alta e come sempre se la domanda supera l’offerta, il livello di offerta si abbassa.
Il sushi va ancora molto di moda ed i locali si moltiplicano a discapito della qualità.
A Milano abbiamo la fortuna di ospitare anche grandi eccellenze pluri-premiate da autorevoli guide.
Noi di TiPortoAlRistorante non vogliamo recensire luoghi già molto frequentati e blasonati.
L’obiettivo del blog, come sempre è distinguersi, proponendo ai nostri lettori un’alternativa poco conosciuta ma validissima, emozionante, di grande qualità.
Stiamo parlando di un vero, autentico giapponese vecchia maniera.
Siamo da Tomoyoshi Endo a pochi passi dalla stazione Centrale, in via Pisani: uno dei primi giapponesi aperti in città ad inizio anni sessanta (il sushi lo conoscevano in pochi).
Qui trovate dei veri giapponesi che vi servono al tavolo (parlano un po’ di italiano ma non benissimo) e soprattutto li trovate nella cucina, grande, a vista, dove potrete vederli preparare le migliori specialità della loro tradizione.
Un po’ in disparte, al tavolo di “taglio” del pesce, c’è il patron del locale, Kato Shozo che prepara con cura le specialità di crudo.
Ci racconta di essere giunto in Italia nel 1980, quando ha rilevato lo storico locale in via Pisani, appunto, negli anni sessanta.
A quei tempi lavoravano soprattutto con gli uomini d’affari provenienti dal Sol Levante che si recavano in Fiera.
Ma ancora adesso, se venite qui, vi stupirete nel trovarvi seduti al tavolo con moltissimi giappponesi in sala. Ed è normalissimo parlare in lingua con il personale.
Non aspettatevi eccessiva attenzione e cortesia. Il servizio è veloce ma molto sbrigativo nei modi. A pranzo soprattutto. Sarete ripagati dai piatti e dalle materie prime di grande qualità.
Ed ecco un’altra particolarità. Il Nigiri di sushi li servono all’antica maniera.
Nel senso che il Wasabi è inserito sopra il riso, tra il riso e la fettina di pesce.
Il Nigiri, ci insegna lo chef, si intinge nella salsa di soia pura, senza mescolarla con il Wasabi.
Molto più buoni. Il pesce non viene coperto dalla salsa. Ovviamente funziona solo se il pesce è di qualità, come in questo caso.
Qui il vero plus consiste nel fornire un pesce veramente di qualità.
Vi accorgerete della differenza.
Il riso, inoltre, non è eccessivamente dolce, non coprente, freddo al punto giusto, e nella quantità giusta. A prevalere è sempre il pesce, ben lavorato, servito e presentato bene, anche se in maniera spartana (senza troppi fronzoli).
Immancabile la pregiatissima carne di manzo wagyu (bovino giapponese) dal sapore unico. Da provare!
Il menù molto spartano è scritto in giapponese con la traduzione accanto. Questo la dice tutta su chi frequenta il locale, molti giapponesi, appunto.
A pranzo, con il menù fisso, si spendono venti/venticinque euro.
Ovviamente la sera ai prezzi salgono ma sono assolutamente in linea con la qualità dei prodotti.
A cena, infine, sarete più coccolati.
F.g.