Obiettivo ridurre lo spreco di cibo e la produzione di rifiuti. Il progetto si chiama Ecoristoranti ed è appena sbarcato nei comuni di Druento, Collegno, Rivoli e Grugliasco con l’adesione di 29 ristoranti dell’area.
Gli esercizi ristorativi coinvolti, hanno deciso di valorizzare la loro attività con un impegno concreto nei confronti dell’ambiente e una maggiore attenzione agli sprechi alimentari.
Il network Ecoristoranti è approdato con la collaborazione di Cidiu S.p.A ed è nato nel 2012, in concomitanza con la Settimana Europea per la Riduzione dei rifiuti.
Oggi comprende più di 60 ristoranti di 18 comuni ed è in continua espansione.
Vediamo in cosa consiste la rete ecoristoranti e come può aderire un ristoratore.
Il gestore dei rifiuti di un territorio (ATO, Consorzio, Azienda ecc.) o il Comune che vogliono aderire stipulano un accordo volontario con i ristoratori allo scopo di attivare pratiche di ristorazione sostenibile, in termini di prevenzione dei rifiuti e lotta allo spreco alimentare.
Stipulando l’accordo i ristoratori si impegnano a promuovere l’asporto delle pietanze non consumate dal cliente, utilizzare tovaglioli in stoffa, servire l’acqua in brocca, prediligere i prodotti con meno imballaggi, differenziare i propri rifiuti ed effettuare il compostaggio.
In cambio il ristoratore gode del prestigio di far parte di una rete nazionale, testimoniata dalla vetrofania che riceverà all’adesione e che potrà essere esposta all’ingresso del suo locale, la presenza sui canali social (Facebook e Instagram) della rete, risparmi su forniture, tempo e spazio.
All’adesione i ristoratori ricevono un kit composto dalla vetrofania, l’attestato di adesione, un banner-espositore da collocare nei pressi della cassa e una Doggy Bag, un contenitore che può essere utilizzato per il trasporto di cibi non consumati ma ancora edibili.
Il sito è www.ecoristoranti.it