Condividere, il nuovissimo ristorante all’interno della Nuvola Lavazza (headquarter della famosa azienda torinese) è un posto tutto nuovo, dove ho vissuto, in tutta sincerità, un’esperienza unica ed esaltante!
Dopo averne sentito tanto parlare (il ristorante ha raggiunto lo straordinario risultato di ottenere tre cappelli sulla nuova guida Espresso a pochissimi mesi dall’apertura) abbiamo deciso di provarlo per voi, per testare in prima persona la proposta gastronomica firmata da Federico Zanasi e Ferran Adrià.
L’impronta internazionale si sente fin da subito: come dicevamo, Condividere è diverso da qualsiasi altro ristorante torinese.
A partire dalla prenotazione, intanto. Si prenota (anche) online, con carta di credito e addebito di 50€ nel caso di “no show” (ovvero cliente che senza avvisare non si presenta).
Nulla di straordinario, all’estero, dove in questo modo i ristoratori si tutelano dai “bidoni” dell’ultimo minuto, mentre in Italia è ancora una pratica poco diffusa.
Anche la location contribuisce immediatamente a dare l’idea di un’esperienza davvero nuova. Architettate dallo sceneggiatore Premio Oscar Dante Ferretti, le sale di Condividere sembrano appunto uscite dalle scenografie di un film americano. Colorate, spettacolari, vivaci e con un lungo bancone con vista sulla cucina.
Come se non bastasse, il servizio è un’ulteriore elemento di distinzione. Qui i camerieri si presentano, stringendoti la mano e dicendo il loro nome. Modalità che inizialmente ci spiazza un po’, ma che a fine cena ha contribuito a rendere il servizio informale e simpatico, oltre che molto professionale e attento.
Ma veniamo a quel che più ci interessa, l’esperienza gastronomica.
Anche in questo caso, Condividere si conferma una sorpresa e una scoperta assolutamente da consigliare a chi voglia fare un’esperienza divertente e appagante.
MENU’
Il menù (in versione super pop, tanto che sembra un fumetto anni Ottanta) propone tantissime scelte, divise in categorie.
In generale qui si viene soprattutto per i “Cicchetti”, la versione italiana delle più famose “tapas” (d’autore, si intende) che denotano ancora una volta l’impronta di Adrià.
Partono da 1 euro e 90 e garantiscono un percorso gastronomico inusuale, fatto di curiosi piccoli bocconi da mangiare con le mani (come suggerisce lo staff) o con la pinzetta che trovate accanto al vostro piatto.
Ci sono piatti di ogni genere, dalle creazioni gastronomicamente più ardite a quelle più “piacione” e pop. Qualche esempio:
Oliva sferica “El bulli”
Gelato al parmigiano “Bob Noto”
Pizza Sardenaria
Tramezzino Mulassano
Brioche Modenese (tigella)
Goffri di farinata
Roll di peperone e ventresca di tonno
Paninetto fritto misto adriatico
Tutto quello che abbiamo provato al palato risulta semplice da comprende, gustoso, stimolante al punto che ne vorresti ancora.
Ci sono poi le portate principali (divise in verdure / pasta / carne e pesce) che sono rigorosamente pensate “para compartir”, da condividere, appunto.
Qua ci si addentra in piatti più complessi, elaborati, ma che comunque divertono perché sperimentano gusti e accostamenti senza mai risultare eccessivi. Piatti come:
Tartare di pomodoro “El barri”
Agnolotti al tovagliolo “Condividere”
Arroz secco “Anatra e anguilla”
Tortelli di guancia d’agnello con vermouth ed estratto di alloro
Saltimbocca iberico
Quaglia farcita con ‘nduja e melanzane alla cacciatora
Cannolicchi in carpione
Sgombro lardellato
C’è anche una sezione speciale dedicata alle ostriche, per chi le ama, con diverse varianti:
Ostrica Pompei limone e Garum
Ostrica in Piemonte “alla brace con olio di nocciole”
Ostrica in Costa Azzurra con aceto di dragoncello
Il suggerimento è quello di mettersi nelle mani dello chef, con uno dei quattro percorsi degustazione proposti: curioso (60€), festival (75€), gran festival (90€) e fame da lupo (110€). In ogni caso finirete con dei dolci (di nuovo) divertenti e giocosi, come lo zucchero filato con polvere di caffè o la frutta ubriaca, e con la voglia di ritornare per assaggiare tutto ciò che vi siete persi.
Valentina Dirindin