BEESTRO’ ASYLUM: dove la follia incontra la bontà e l’eccellenza
Il filosofo inglese Bertrand Russell diceva “L’equilibrio tranquillizza, ma la pazzia è molto più interessante”.
Niente di più azzeccato se si parla del “Beestrò Asylum”, ospitato all’interno dell’ex-manicomio settecentesco di Collegno, uno dei più grandi d’Italia.
Tra le mura che un tempo racchiudevano follia, adesso si trovano estro e bontà.
L’ambiente è accogliente e, per far giustizia al posto che lo ospita, cammina sul filo del rasoio di due aspetti opposti: in equilibrio tra il raffinato, con le sue luci soffuse e l’arredamento minimalista, e il rustico, con la scala a pioli e la botte in legno che vi accolgono all’ingresso.
Le parole d’ordine della cucina sono produzione locale e artigianale, perché gli chef del Beestrò Asylum selezionano personalmente e in parte producono, in qualità di azienda agricola, tutti gli ingredienti che passeranno sotto i vostri occhi e incanteranno il vostro palato.
Combinazioni culinarie che sprigionano i sapori delicati e decisi delle verdure di stagione, della pasta fatta a mano, dei formaggi e carni di piccoli produttori della zona.
Quindi, se cercate una serata rilassante ma che sappia sorprendervi con un pizzico di estro e con la cura nella presentazione delle portate, siete nel posto giusto.
Il menù cambia ogni giorno
Contenuto nelle scelte ma vario (e ricordate che cambia quasi ogni giorno, a seconda della stagione e di ciò che i piccoli produttori hanno in quel momento).
Noi abbiamo provato gli antipasti e i primi.
Insalata di polipo alla mediterranea: la freschezza del pesce
Il polipo dell’insalatina era decisamente fresco e si sposava benissimo con le patate (cotte al punto giusto), i pomodorini pachino, le olive e una spruzzata di origano:
sapori molto equilibrati tra loro, senza coprire il gusto del pesce.
Se preferite invece un antipasto a base di carne, vi consigliamo i cestini croccanti di grana padano con lonza e una delicata salsa tonnata: anche in questo caso presentazione impeccabile.
Gnocchetti vongole, cozze e pachino, rigorosamente fatti a mano
Se volete continuare la cena con il pesce, meritano decisamente gli gnocchetti con vongole, cozze e pachino, fatti – come tengono a precisare – a mano da loro stessi ( e si sente, visto che si sciolgono in bocca).
Garganelli verdi con carciofi su uno specchio di gorgonzola
Per i “pastasciuttari”, vincono su tutti i garganelli verdi con carciofi su uno specchio di gorgonzola.
Una parola per descrivere questo piatto? Equilibrato.
Non c’è decisamente nulla che stoni: il carciofo arriva deciso ma è smorzato dalla dolcezza del gorgonzola, che si percepisce nel retrogusto senza sovrastare gli altri sapori.
La pasta poi è fatta a mano: i cuochi di Asylum la acquistano in un pastificio di Porta Palazzo da una signora che la fa lei stessa.
Per finire, la casa consiglia un tagliere di formaggi caprini (sono decisamente caserecci nel loro sapore intenso e stagionato).
Il produttore è un piccolo allevatore, che appartiene alla rete Slow Food.
Sono tutti al caglio vegetale e lavati al sale (quindi non fatevi problemi a mangiare anche la buccia).
I formaggi sono accompagnati da del miele prodotto dallo stesso Asylum (da qui il nome Beestrò, in inglese “bee” è l’ape).
Il personale e i cuochi stessi personale sono molto felici di guidarvi e consigliarvi, descrivervi i piatti e spiegarne la provenienza.
Un’esperienza decisamente piacevole.
Un ultimo dettaglio: il posto è aperto da Aprile 2016.
I prezzi sono assolutamente adeguati alla qualità delle portate.
Giulia Maccagli