Ecco un’altro ristorante che consiglieremmo volentieri ai nostri lettori che volessero mangiare piemontese molto bene, con qualche novità ma sempre fedele alla tradizione, spendendo il giusto, in un ambiente gradevolissimo.
Il ristorante Al Gufo Bianco fa realmente parte di quei locali della tradizione piemontese a Torino ed è una tappa obbligata per chi venga da fuori città e voglia provare la cucina tipica sabauda.
Non pensate che il fatto che sia un ristorante piemontese lo faccia immaginare un locale freddo ed austero, oppure di quelli stile “piola” di una volta (come si chiamavano le vecchie trattorie).
L’arredamento è classico ma non stantio, elegante il giusto, accogliente, spazioso, non eccessivamente rumoroso anche quando è pieno.
La capacità dei proprietari negli anni è stata quella di renderlo un locale tipicamente familiare: se lo si frequenta qualche volta in più, ci si sente a casa, coccolati dalle molte attenzioni che ti riservano. Il personale è molto gentile ed accogliente, formale quanto serve, senza eccessi.
Siamo al fondo di corso Dante, vicino al ponte Isabella.
Le sale sono ampie e luminose e all’ingresso, appena entrati, la visione del totem di bottiglie di vino, tutte rigorosamente di qualità, fa la felicità di noi amanti del “bere bene” e rende bene l’idea sull’ampia scelta di etichette.
La cucina fa della qualità del prodotto la sua immagine principale.
Il menù alla carta, infatti, viene stagionalmente modificato in base alla reperibilità dei prodotti.
Tendenzialmente le proposte sono di carne ma si può gustare anche dell’ottimo pesce.
Una citazione a parte merita il carrello dei dolci, di loro produzione, tutti molto buoni.
Ecco alcune proposte che ho assaggiato in questi giorni di festività:
“salmone scozzese affumicato con crostini di pane al farro integrale e cereali”
“flan con tartufo bianco d’Alba, zampone e lenticchie di Colfiorito”
“tagliolini “neri” con ragù di ricciola del Mediterraneo”
“ravioli di borragine di Riviera al burro d’alpeggio e timo”
direi buonissimi, avrei chiesto il bis:
“zuppetta di seppioline e code di gamberi”
buona, intensa, molto sapida….
“filetto di Fassone all’Armagnac con cuori di carciofo”
…notevole, il filetto un burro e i carciofi delicatissimi, avrei evitato le foglioline di valeriana
“Marron glacè con crema alle bacche di vaniglia e cialda di meringa”
…che dire se non eccezionale:
Per finire: “arancia caramellata”, deliziosa
Di vini ho assaggiato un Langhe Arneis di Ceretto, un Nebbiolo d’Alba Occhetti Prunotto, eccellente, ed un Barbaresco Asili Riserva 2011 Produttori del Barbaresco.
I prezzi sono commisurati alla qualità dei prodotti offerti, come sempre, per noi assolutamente adeguati, altrimenti non l’avremmo recensito.
Fateci sapere!
A presto,
Alessandro Durin