AL GERANIO DI CHRISTIAN MANDURA UNA CENA CHE STUPISCE!

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Se siete annoiati delle solite cose, se avete voglia di sperimentare, se siete alla ricerca di sorprese piacevoli… anzi entusiasmanti, allora il Geranio a Chieri è il ristorante che fa per voi.

Qui, nella collina a due passi da Torino, troviamo il regno del giovanissimo Christian Mandura, una delle più promettenti menti della gastronomia torinese.

Difficile spiegare cosa gli passi per la testa e ancor più difficile raccontare i circa quindici piatti che compongono il suo menu “snack”, un’esperienza divertentissima per provare a entrare nella sua idea di cucina.

Noi però abbiamo deciso di provarlo per voi e di raccontarvi com’è andata.

Al Geranio tutto è inaspettato, a partire dalla location. Quello dove lavora uno degli enfant prodige della nostra cucina è infatti uno spazio più simile a una grande trattoria di campagna che a un ristorante gourmet.

Anche una carta dei vini ridotta all’osso (con un’attenzione particolare alle etichette biodinamiche e naturali) non è esattamente quello che ci si aspetterebbe da chi propone una cucina così ricercata, ma alla fine il risultato è comunque vincente, grazie al cortesissimo servizio in sala e – soprattutto – all’alternanza di piatti che sanno sorprendere.

Pensate di mangiare alla carta e scegliere voi? Scordatevelo!

La carta è minimal: due pagine per due possibili scelte, perché qui si viene per mettersi completamente nelle mani dello chef.

Sette corse (“ciò che conosci ma non ti aspetti”), 45 euro o il percorso “snack”, composto da 13/15 piccole corse (ma forse, a contarle bene, sono anche di più), dove “la tecnica lascia spazio all’idea, dando vita a una cucina infantile”, sempre a 45 euro.

In effetti, è proprio così: il percorso fatto di mini-portate – che è poi quello che probabilmente rappresenta meglio l’animo di Mandura – dà proprio l’impressione che lo chef non abbia abbandonato per nulla il fanciullino dentro di sé, e anzi si diverta a giocare con e per la cucina, con e per il cliente.

Le sue preparazioni sono volutamente provocatorie (come nel caso di broccoli e cioccolato), pensate per ingannare il palato (come per gli spaghetti dolci, una sorta di pre-dessert di carboidrato), costruite per divertire (come i capperi fritti da magiare a mo’ di noccioline).

Qua e là nel percorso fanno capolino piatti “furbi”, che conquistano il cliente facilitando un percorso che altrimenti rischierebbe di essere troppo tortuoso, come il

tuorlo d’uovo fritto

… e la cialda di parmigiano con crema di lardo

… oppure il risotto con la polvere di funghi.

Nonostante la giovane età, Mandura dimostra dunque la sua intelligenza, oltre alla sua indubbia creatività, e decide di stupire sovvertendo le regole della gastronomia: i gusti non vengono abbinati per contrasto, ma spesso per somiglianza, cercando di fare in modo che un singolo boccone sia un’esplosione di una singola sensazione.

Così il ravanello in aceto di mele è un boccone di acido. Lo spezzatino di triglia con assoluto di cipolla bianca di Andezeno è un trionfo di dolcezza.

Mandura sollecita in modo bizzarro il palato, tenendolo sveglio e vigile fino alla fine del percorso (che è lungo e appagante, non vi dovete far spaventare dall’idea di mangiare poco a causa della formula “snack”), con un’alternanza di piacevolezza e di note quasi disturbanti. Nulla è scontato, neanche questo risultato.

Trovate tutte le foto dei piatti, sotto.

Il Geranio

Via Fenoglio 4, Chieri

011 553 2889

http://geranioristorante.it